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Il Vespasiano : storia, fatti e decadenza

Ognuno di noi conosce il famoso "vespasiano", ovvero il bagno pubblico dalla caratteristica forma che si trova nelle strade di Roma e che sta ormai a poco a poco scomparendo.
La sua storia è legata all'omonimo imperatore Flavio Tito Vespasiano, in carica dal 69 al 79 d.C., che fu considerato il ricostruttore dell'Impero dopo il periodo neroniano, nel quale regnarono il caos e l'anarchia.
Uno dei grandi meriti, se non il principale, riconosciuto a Vespasiano è quello dell'immensa ristrutturazione edilizia portata avanti a Roma con opere imponenti quali la riparazione di acquedotti e strade.la riedificazione dei templi dedicati al Divo Claudio e a Giove Capitolino, la costruzione del tempio della Pace e, a coronamento della sua attività, la costruzione dell'anfiteatro Flavio, noto ai giorni nostri con il nome di Colosseo.
A lui si deve l'edificazione dei primi due ordini di arcate : l'anfiteatro sarà poi inaugurato da suo figlio Tito nell'80 d.C.
Coniugare la realizzazione di tali opere con il risanamento delle finanze dello Stato richiese una politica economica estremamente severa e dura, con l'applicazione di una tassazione che causò non poche proteste da parte dei Romani.
Vennero abolite alcune tasse, ma quelle già esistenti vennero aumentate, alcune abolite in precedenza vennero ripristinate e, dulcis in fundo, ne vennero create di nuove.
Tra queste ultime la tassa applicata alle necessità fisiologiche fu quella che scatenò le ire dei Romani.
A tale scopo, Vespasiano fece erigere speciali strutture in laterizio dove il popolo romano poteva soddisfare le proprie "urgenze", ma solo a pagamento.
Il figlio Tito, contrario a questo balzello, si fece portavoce delle lamentele della gente; Vespasiano allora gli mostrò un numero notevole di sesterzi ottenuti dall'insolita tassa e lo apostrofò con la famosa frase "Non olet", ovvero "non puzza", come ad indicare che il denaro così ricavato non era certo da buttare via.
La tassa venne comunque ribattezzata dal popolo romano "la tassa puzzona" e le grandi proteste non servirono a far tornare indietro nei suoi proposti l'imperatore Vespasiano.
Dei "vespasiani" originali ne rimane forse una traccia in un monumento formato da alcune nicchie che si trova sul lato sinistro dell'inizio di Via di Porta San Sebastiano, al centro della piazza dedicata a Numa Pompilio.
Tale costruzione, di incerta identificazione, è stata indicata da alcuni studiosi come un orinatoio pubblico dell'epoca di Vespasiano e quindi legato alla "tassa puzzona".

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